Indice
- Requisiti per la pubblicazione
- Linee guida ufficiali
- Motivi di rifiuto
- Costi di pubblicazione
- Conclusione

Di recente abbiamo pubblicato un articolo su come pubblicare la tua app sull'App Store. In questo articolo andiamo invece ad analizzare come pubblicare app Android sul Google Play Store.
Requisiti per la pubblicazione
Anche se è possibile scaricare app Android al di fuori del Google Play Store, ciò comporta rischi per la sicurezza, poiché queste app non vengono controllate da Google. Per questo motivo, il 99,9% degli utenti Android utilizza il Play Store per scaricare le app.
Se desideri raggiungere un'ampia base di utenti con lo sviluppo di app e guadagnarci, non c'è modo di aggirare la pubblicazione della tua app nel PlayStore.
Requisiti per la pubblicazione:
Se desideri raggiungere un'ampia base di utenti con lo sviluppo di app e guadagnarci, non c'è modo di aggirare la pubblicazione della tua app nel PlayStore.
Requisiti per la pubblicazione:
- Costo dell'account sviluppatore: pagamento una tantum di 25 €.
- Conformità dell'app: la tua app deve essere conforme alle linee guida di Google, ad esempio in materia di protezione dei dati e facilità d'uso.
- Certificati e requisiti di sicurezza: la tua app deve essere sicura e priva di malware.
Vantaggi del Google Play Store:
- Ampia portata: milioni di utenti in tutto il mondo hanno accesso alla tua app.
- Facile monetizzazione: integrazione di pubblicità, acquisti in-app e abbonamenti per generare entrate mensili.
- Linee guida a misura di sviluppatore: Google offre risorse e strumenti completi per supportare gli sviluppatori, sia che tu stia sviluppando un'app nativa o un'app web.
Commercializzando la tua app sul Play Store, beneficerai di un'ampia visibilità e di una vasta community che potrà scoprirla rapidamente.
Linee guida ufficiali
Le linee guida ufficiali di Google sono disponibili dal Developer Center. Se il tuo prodotto non è conforme alle norme, è probabile che venga rifiutato dallo Store, cosa che ovviamente vuoi evitare. Tieni presente che queste linee guida vengono aggiornate regolarmente per riflettere le modifiche legislative. Pertanto, anche dopo il rilascio della tua app, è importante restare aggiornati.
Gli argomenti principali trattati includono:
Gli argomenti principali trattati includono:
- Contenuti con limitazioni
- Furto d'identità
- Proprietà intellettuale
- Privacy, comportamento ingannevole e utilizzo illecito di dispositivi
- Utilizzo degli SDK nelle app
- Monetizzazione e annunci
- Scheda dello store e promozioni
- Spam, funzionalità ed esperienza utente
- Malware
- Software indesiderato per dispositivi mobili
- Famiglie
- Altri programmi
- Applicazione delle norme
- Informazioni su Google Play per gli sviluppatori
Vediamo alcune delle categorie più importanti.
Contenuti con limitazioni
Le linee guida di Google vietano contenuti illegali, pericolosi o inappropriati. Questo include pornografia, incitamento all’odio, violenza esplicita, attività illegali, promozione di droghe o armi e tutto ciò che può nuocere a persone o gruppi. Anche contenuti borderline, come immagini sessualmente allusive o linguaggio offensivo, possono causare il rifiuto dell’app se non sono gestiti correttamente.
Google richiede inoltre che le app dichiarino in modo trasparente la loro audience: se infatti il pubblico è composto da minori, devono essere rispettate delle regole aggiuntive (es. Family Policy), tali da garantire contenuti appropriati, assenza di pubblicità invasiva e sistemi di protezione adeguati.
Google richiede inoltre che le app dichiarino in modo trasparente la loro audience: se infatti il pubblico è composto da minori, devono essere rispettate delle regole aggiuntive (es. Family Policy), tali da garantire contenuti appropriati, assenza di pubblicità invasiva e sistemi di protezione adeguati.
Proprietà intellettuale
La sezione proprietà intellettuale riguarda il divieto di utilizzo di materiale protetto da copyright, marchi registrati o altre forme di proprietà intellettuale senza autorizzazione. Questo vale per testi, immagini, loghi, video, musica e anche codice. Se usi contenuti di terze parti, devi avere licenze valide o diritti d’uso chiari.
Google è molto severa nei confronti della clonazione di app o dell’uso improprio di brand famosi per attirare utenti. Se la tua app riproduce in modo troppo simile un’altra già esistente o utilizza marchi senza permesso, rischia la sospensione o la rimozione.
Google è molto severa nei confronti della clonazione di app o dell’uso improprio di brand famosi per attirare utenti. Se la tua app riproduce in modo troppo simile un’altra già esistente o utilizza marchi senza permesso, rischia la sospensione o la rimozione.
Privacy, comportamento ingannevole e utilizzo illecito di dispositivi
Le linee guida di questa sezione prevedono che ogni app dichiari in modo trasparente quali dati raccoglie, perché e come li utilizza, tramite la sezione “Data safety” e una privacy policy pubblica e funzionante. Inoltre, i permessi sensibili (come fotocamera, microfono o posizione) vanno richiesti solo quando strettamente necessari e con spiegazioni chiare agli utenti.
Google vieta severamente comportamenti ingannevoli, come fornire informazioni false sull’app, simulare funzionalità inesistenti o installare codice non dichiarato. Sono proibite anche pratiche come l’uso illecito di API, l’accesso non autorizzato ai dispositivi o la modifica delle impostazioni di sistema senza consenso esplicito dell’utente.
Google vieta severamente comportamenti ingannevoli, come fornire informazioni false sull’app, simulare funzionalità inesistenti o installare codice non dichiarato. Sono proibite anche pratiche come l’uso illecito di API, l’accesso non autorizzato ai dispositivi o la modifica delle impostazioni di sistema senza consenso esplicito dell’utente.
Monetizzazione e annunci
Se la tua app include pagamenti, deve rispettare le regole di Google Play Billing. Tutte le transazioni per beni e servizi digitali offerti all’interno dell’app devono passare attraverso il sistema ufficiale di Google, salvo eccezioni specifiche. Inoltre, l’app deve spiegare chiaramente costi, condizioni e modalità di cancellazione di eventuali abbonamenti.
Per quanto riguarda la pubblicità, Google richiede che gli annunci siano pertinenti, facilmente identificabili e non ingannevoli. È vietato mostrare pubblicità a sorpresa, falsi pulsanti, annunci che imitano elementi dell’interfaccia o che interferiscono pesantemente con l’uso dell’app (es. pop-up non chiudibili o invadenti).
Per quanto riguarda la pubblicità, Google richiede che gli annunci siano pertinenti, facilmente identificabili e non ingannevoli. È vietato mostrare pubblicità a sorpresa, falsi pulsanti, annunci che imitano elementi dell’interfaccia o che interferiscono pesantemente con l’uso dell’app (es. pop-up non chiudibili o invadenti).
Spam, funzionalità ed esperienza utente
Le app devono offrire valore reale agli utenti: Google rifiuta applicazioni duplicate, con funzionalità minime, riempite di pubblicità o create solo per generare traffico senza scopo concreto. È vietato pubblicare molte app identiche o quasi uguali per saturare lo store.
Inoltre, l’esperienza utente deve essere stabile e fluida. App che crashano spesso, hanno bug evidenti, navigazione confusa o sezioni non funzionanti vengono facilmente respinte. Anche pratiche come titoli fuorvianti, descrizioni piene di parole chiave o schermate non coerenti con il prodotto reale rientrano nella categoria “spam” e possono portare alla rimozione.
Inoltre, l’esperienza utente deve essere stabile e fluida. App che crashano spesso, hanno bug evidenti, navigazione confusa o sezioni non funzionanti vengono facilmente respinte. Anche pratiche come titoli fuorvianti, descrizioni piene di parole chiave o schermate non coerenti con il prodotto reale rientrano nella categoria “spam” e possono portare alla rimozione.
Motivi di rifiuto
1. Conformità alle policy e ai contenuti
Violazione proprietà intellettuale
Esempio: un'app di gaming viene rifiutata perché replica la grafica e il nome di un popolare gioco arcade, utilizzando loghi e screenshot ufficiali senza licenza.
L'utilizzo di materiale protetto da copyright o marchi registrati senza autorizzazione (testi, loghi, video, musica, codice) è severamente vietato e viola le norme sulla proprietà intellettuale.
L'utilizzo di materiale protetto da copyright o marchi registrati senza autorizzazione (testi, loghi, video, musica, codice) è severamente vietato e viola le norme sulla proprietà intellettuale.
Pagamenti non conformi
Esempio: un’app di streaming musicale offre un abbonamento mensile tramite un link esterno a PayPal, bypassando Google Play Billing.
L'utilizzo di sistemi di pagamento esterni per beni digitali o la mancata integrazione di Google Play Billing dove obbligatorio rappresenta un caso di non conformità dei pagamenti.
L'utilizzo di sistemi di pagamento esterni per beni digitali o la mancata integrazione di Google Play Billing dove obbligatorio rappresenta un caso di non conformità dei pagamenti.
Contenuti duplicati
Esempio: vengono pubblicate 3 versioni della stessa app, cambiando solo il nome e la grafica dell’icona e tutte vengono rifiutate per spam e duplicazione.
È vietata la pubblicazione di app che risultino essere identiche, di bassa qualità, con contenuti ripetitivi o con tecniche di keyword stuffing.
È vietata la pubblicazione di app che risultino essere identiche, di bassa qualità, con contenuti ripetitivi o con tecniche di keyword stuffing.
2. Privacy, dati utente e trasparenza
Privacy policy assente o non accessibile
Esempio: La scheda dell’app include un link alla privacy policy che porta a una pagina inesistente.
La mancanza del link alla privacy policy nella scheda store o l'URL non funzionante è motivo di rifiuto di un'app sul Play Store.
La mancanza del link alla privacy policy nella scheda store o l'URL non funzionante è motivo di rifiuto di un'app sul Play Store.
Permessi non dichiarati o uso improprio
Esempio: un'app chiede accesso ai contatti e al microfono senza spiegare il motivo agli utenti e senza dichiararlo nella Play Console.
In questo caso il rifiuto è dovuto ad un uso improprio e una mancanza di trasparenza sui dati. Permessi sensibili richiesti senza giustificazioni nell’interfaccia o nella sezione “Data Safety” non passano la revisione di Google.
In questo caso il rifiuto è dovuto ad un uso improprio e una mancanza di trasparenza sui dati. Permessi sensibili richiesti senza giustificazioni nell’interfaccia o nella sezione “Data Safety” non passano la revisione di Google.
Data Safety incompleta
Esempio: un'app raccoglie dati analitici tramite Firebase, ma nella sezione Data Safety non è indicata alcuna raccolta.
Se un'app presenta una sezione “Sicurezza dei dati” non compilata correttamente, mancano dettagli su raccolta, archiviazione o condivisione non può essere pubblicata.
Se un'app presenta una sezione “Sicurezza dei dati” non compilata correttamente, mancano dettagli su raccolta, archiviazione o condivisione non può essere pubblicata.
3. Qualità tecnica e presentazione dello store
Bug crash
Esempio: un’app finanziaria si blocca quando l’utente tenta di completare un pagamento tramite Android 14.
Il pagamento subisce un crash che viene individuato nei test automatici Google Play e quindi l'app viene rifiutata perché rientra nella categoria di errori critici, crash frequenti o funzionalità non operative durante i test.
Il pagamento subisce un crash che viene individuato nei test automatici Google Play e quindi l'app viene rifiutata perché rientra nella categoria di errori critici, crash frequenti o funzionalità non operative durante i test.
Store listing fuorviante
Esempio: un'applicazione si presente come composta da super funzionalità avanzate ma poi offre solo un motore di ricerca base.
Si tratta di un caso di comunicazione ingannevole. I titoli, le descrizioni o immagini devono risultare coerenti con il contenuto reale dell’app.
Si tratta di un caso di comunicazione ingannevole. I titoli, le descrizioni o immagini devono risultare coerenti con il contenuto reale dell’app.
UX scadente/ app di bassa qualità
Esempio: un’app presenta pulsanti non funzionanti, layout tagliati su schermi piccoli e banner pubblicitari che coprono il contenuto.
L'esperienza utente in questo caso è troppo scarsa. Una navigazione confusa, dei layout non responsive, funzionalità incomplete o pubblicità invasive sono motivo di rifiuto di pubblicazione sul Play Store.
L'esperienza utente in questo caso è troppo scarsa. Una navigazione confusa, dei layout non responsive, funzionalità incomplete o pubblicità invasive sono motivo di rifiuto di pubblicazione sul Play Store.
Costi di pubblicazione
I costi di pubblicazione per Android sono generalmente più contenuti rispetto alla pubblicazione sull'App Store. Vediamoli:
- Costo di sviluppo: 25 € una tantum.
- Commissioni di transazione: La commissione prevista è pari al 28-35% nel primo anno di adesione, ma successivamente si riduce al 10-18%.
Conclusione
La pubblicazione su Google Play Store è un processo relativamente semplice dal punto di vista tecnico, ma che richiede preparazione, trasparenza e attenzione ai dettagli. Rispetta le policy sui contenuti, cura la privacy e la dichiarazione dei dati, verifica che l’app sia tecnicamente stabile e che le informazioni nello store siano coerenti e complete: così aumenterai le probabilità di approvazione al primo tentativo.
Molti rifiuti derivano da errori facilmente evitabili - come link non funzionanti, descrizioni poco accurate o permessi mal dichiarati - che possono essere prevenuti con una checklist di revisione interna. Conoscere in anticipo le regole di Google Play è il modo più efficace per ridurre i tempi di pubblicazione, offrire un prodotto affidabile agli utenti e costruire una presenza solida all’interno dell’ecosistema Android.
Molti rifiuti derivano da errori facilmente evitabili - come link non funzionanti, descrizioni poco accurate o permessi mal dichiarati - che possono essere prevenuti con una checklist di revisione interna. Conoscere in anticipo le regole di Google Play è il modo più efficace per ridurre i tempi di pubblicazione, offrire un prodotto affidabile agli utenti e costruire una presenza solida all’interno dell’ecosistema Android.